microbiota e microbioma in ambito intestinale e vaginale
Negli ultimi anni sono stati fatti notevoli progressi negli studi relativi alla composizione (microbiota) e all’espressione genica (microbioma), della popolazione protistica associata a vari distretti corporei (intestinale, respiratoria, cutanea, vaginale, orale ecc.). Il trasferimento alla pratica clinica, delle conoscenze raggiunte, può costituire una grande potenzialità per lo sviluppo di nuovi strumenti e ad alta efficacia per la gestione diagnostico-terapeutica di molte patologie.
La maggior parte delle applicazioni cliniche disponibili riguardano il microbiota intestinale. E’ doveroso quindi iniziare da tale argomento, focalizzando la trattazione sugli sviluppi diagnostico-terapeutici in questo settore. In tale contesto, l’applicazione di tecnologie “omiche” (metagenomica, metabolomica, proteomica e metaproteomica), basate su avanzate procedure analitiche di tipo computazionale, fornisce strumenti efficaci e dinamici.
Il genoma del microbiota intestinale è almeno 100 volte superiore a quello delle cellule umane e si definisce “microbioma”. Grazie a questo immenso patrimonio di geni, svolge un ruolo cruciale sullo stato di salute, agendo come barriera nei confronti dei microrganismi patogeni, modulando la risposta immunitaria ed esercitando funzioni metaboliche centrali nell’organismo ospite. Nell’insieme deve essere considerato come un sistema complesso e, quindi, come un “superorganismo”.
Il tratto gastrointestinale (GI) comprende un contenuto fecale caratterizzato da più di 1012 diverse specie batteriche, per grammo di feci. L’utilizzo di piattaforme molto diversificate e la diffusione di strutture che operano al di fuori di una adeguata validazione, rappresentano un serio ostacolo per il consolidamento su larga scala dei risultati, pur promettenti, finora ottenuti , nella conoscenza del microbiota.
Variazioni nella sua composizione e nell’espressione genica sono associate al rischio di insorgenza di varie patologie (malattie infiammatorie croniche intestinali, sindrome del colon irritabile, celiachia, ecc.). Sembrano coinvolte anche nella insorgenza e nella progressione di importanti malattie sistemiche non trasmissibili (allergie, malattie metaboliche, oncologiche, neurodegenerative e neuro-infiammatorie croniche) (da Lynch & Pedersen, 2016).
Il microbiota intestinale adulto continua ad essere un ecosistema altamente dinamico, in grado di modificare la sua struttura e le sue funzionalità in risposta a cambiamenti dello stato fisiologico o dovute all’età, dieta o, in senso lato, stile di vita. In un contesto mutualistico, di eubiosi, queste risposte dell’ecosistema sono funzionali al mantenimento dell’omeostasi dell’ospite.
La dieta costituisce un determinante ideale per intervenire (con basso rischio) in modo culturalmente e psicologicamente accettabile, sul microbiota. Recenti studi hanno consentito di differenziare situazioni di eubiosi o normobiosi, ovvero di microbiota in salute, da situazioni di disbiosi o di squilibrio del microbiota.
In particolare, è stato possibile caratterizzare i profili disbiotici nel contesto di patologie quali IBS, morbo di Crohn, coliti ulcerose, obesità, disfunzioni epatiche non alcolcorrelate e diabete di tipo 1 e 2 (da Vernocchi et al., 2016). Inoltre, sono indagate potenziali relazioni tra struttura alterata del microbiota intestinale e altri profili patologici, tra i quali i disordini dello spettro autistico, la sclerosi multipla e le patologie neurodegenerative, così come quelle oncologiche.
È cruciale approfondire la modalità di alterazione dell’omeostasi intestinale. In questo percorso, è fortemente necessario produrre sorveglianze epidemiologiche su larga scala, per sopperire alla mancanza di dati che descrivano i profili interindividuali in popolazioni pediatriche, adulte e dell’anziano.
Studi cronologici consequenziali, in grado di identificare sul campo il processo omeostasi-disbiosi-malattia, potrebbero essere particolarmente importanti in ambito pediatrico, per identificare marker di patologia e individuare strategie preventive personalizzate. Lo stesso approccio può essere esteso anche a coorti di adulti e di soggetti anziani, per monitorare nelle diverse età il passaggio da eubiosi a disbiosi intestinale.
Siamo grati al Prof. Sanguinetti per le diapositive sul tema. Le alleghiamo in Biblioweb, come e-Book.
BIBLIOWEB:
- Min Sal – Il microbiota umano raccomandazioni e Linee d’Indirizzo 2018 (in PDF allegato)
- Sanguinetti M – Sequenziamento applicato al microbioma intestinale e vaginale – Atti del Webinar: Nuove frontiere nella Diagnostica Microbiologica, 26.11.2021(vedi PDF-FlipBook)
- La Microbiologia che verrà https://newmicro.altervista.org/?p=9239
- Monkeypox -Vaiolo delle scimmie https://newmicro.altervista.org/?p=9202
- Ruolo del sequenziamento NGS nei batteri MDR https://newmicro.altervista.org/?p=9195
- Protocollo anti Antibioticoresistenza https://newmicro.altervista.org/?p=9167
- PREMAL: le malattie infettive EBM https://newmicro.altervista.org/?p=9147
- Sequenziamento applicato ai virus https://newmicro.altervista.org/?p=9058
- Il sequenziamento Sanger e NGS https://newmicro.altervista.org/?p=9016
- Nuove Frontiere nella Diagnostica Microbiologica https://newmicro.altervista.org/?p=8764
Sanguinetti M – Sequenziamento applicato al microbioma intestinale e vaginale – Atti del Webinar: Nuove frontiere nella Diagnostica Microbiologica, 26.11.2021 (PDF-FlipBook)
Ministero della Salute – Il microbiota umano raccomandazioni e Linee d’Indirizzo 2018 (PDF)