La radiologia, le immagini e la loro evoluzione
Larivoluzione digitale passa dalla “carta” al computer o, per meglio definire il tema, si muove dall’analogico al digitale. Succede ovunque e ne “risente” tutta l’organizzazione della società e quanto più acuta è la transizione, tanto più è ampia la mole di dati. La sanità non fa eccezione, anzi. Diversa è però la mole dei dati manipolati: un fattore critico di crescita è la quantità di immagini che vengono gestite.
Per tale motivo possiamo identificare due “indicatori impropri” del fenomeno, le quantità di dati e le immagini: sono due parametri “digitali” indicativi della memoria necessaria per gestire le problematiche connesse. In sanità due servizi sono i più coinvolti nel tema: la radiologia, con la sua produzione “iconografica” che ha spinto verso un nuovo termine identificativo, il Dipartimento di gestione delle Immagini ed il Laboratorio di Analisi Cliniche, al secondo posto per prestazioni al/alla “cittadino/a” (dopo la visita medica), per quantità di dati.
Il digitale ha prodotto nuove soluzioni che ci hanno portati a robot umanoidi e/o a corpi robotici di cortesia, per pazienti allettati o agli esoscheletri. Contemporaneamente si sono sviluppati sensori indossabili (gli IoT) e programmabili, ricordandoci i cyborg dei film di fantascienza di maggior o minor successo.
Soprattutto richiamiamo l’attenzione sull’aspetto che si è modificato “tumultuosamente” nella crescita del “sapere sanitario”, quello della gestione delle immagini, verificatosi nelle radiologie di tutto il mondo. A ripercorrere le tappe di questo cammino evolutivo, ci aiutano le diapositive che Gianni Pellicanò, neuroradiologo al Careggi di Firenze, ha messo a disposizione della nostra web-rivista.
Scopriamo cosi che siamo debitori dei Beatles per la “sponsorizzazione”, da parte di EMI (la casa discografica dei quattro di Liverpool) del progetto di Geoffrey Hounsfield, che proponeva una nuova apparecchiatura computerizzata per le immagini, giudicata “folle e/o visionaria”: era la Tomografia Assiale Computerizzata!
Anche nelle altre specialità sanitarie si sono affacciate le immagini, aggiungendo completezza ai dati: nei laboratori analisi la cito-fluorimetria sfrutta tecniche simili a quelle utilizzate negli eco-color doppler e/o nelle angiografie. Una volta proposto un modello, le applicazioni spaziano da un capo all’altro della medicina: è solo questione di tempo e di idee innovative.
In ogni caso, la relazione del Dr Pellicanò (allegata in e-book) ha l’indubbio pregio di accompagnarci passo passo nell’evoluzione dell’immagine e delle tecnologie, di quella che una volta veniva chiamata semplicemente “Radiologia”.
BIBLIOWEB:
- Pellicanò G. “Dall’Analogico al Digitale in Medicina” in Atti Mostra-Convegno, il “FIM 2019”, Fisica e Informatica in Medicina, 3D Imaging Printing e Design (in Ptx-FlipBook)
- Lo scafandro e la farfalla http://newmicro.altervista.org/?p=6040
- Oggi è domani http://newmicro.altervista.org/?p=5779
- Medical Smart Toys http://newmicro.altervista.org/?p=4594
- Diagnostica per immagini, consenso informato e dematerializzazione http://newmicro.altervista.org/?p=4293
- L’e_Health è la nuova frontiera della sanità http://newmicro.altervista.org/?p=4372
- Parola d’Europa: software e app mediche sono dispositivi medici http://newmicro.altervista.org/?p=3670
- New Health technologies http://newmicro.altervista.org/?p=2427
Dall’Analogico al Digitale in Medicina – G. Pellicano’ – Mostra-Convegno “FIM 2019”, Fisica e Informatica in Medicina, 3D Imaging Printing e Design_Milano 10/11 Maggio 2019 (Ptx-FlipBook)