Follia è comportarsi nello stesso modo e aspettarsi risultati differenti (A.Einstein). Forse per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha fatto ricorso a nuovi modelli di soluzione, per i problemi nel campo della ricerca sulle malattie a rischio di epidemia: dall’ebola allo zika virus. Di fronte al rischio di future epidemie, ha deciso di aumentare gli sforzi per la ricerca e sviluppo (R&S) sulle patologie emergenti, spesso devastanti, per paesi (in via di sviluppo e non). Tutte hanno bisogno della massima attenzione, con nuovi finanziamenti per la ricerca di cure o vaccini.
Le novità arrivano dal progetto R&D Blueprint : una strategia globale organizzata per consentire la rapida attività di ricerca e sviluppo durante le epidemie, al fine di accelerare la disponibilità di test, vaccini e medicinali utili per salvare vite e prevenire crisi su vasta scala. Il Progetto è centrato sull’individuazione di malattie “prioritarie” e ha portato “alla luce” patologie mal definite, per sottolinearne le problematiche.
Un primo elenco era già stato sviluppato e pubblicato nel 2015. Adesso disponiamo della versione 2018. La “List of Blueprint priority diseases” è parte del Millennium Development Goals (MGD) del OMS. Sono disponibili sul sito WHO anche i report sul progetto e le Newsletter bimestrali, che integrano la comunicazione del settore di attività.
L’inadeguatezza dei modelli è diventata evidente con l’epidemia di ebola (Africa occidentale), per la quale si sono mobilitati in tanti alla ricerca di tecnologie mediche adeguate ad affrontare l’infezione. Alcuni di questi sforzi hanno portato risultati (vaccino VSV-ZEBOV, che finora ha dimostrato di essere molto efficace), mentre altri hanno mostrato grandi lacune, soprattutto nel modo in cui la comunità scientifica e la R&S globale si sono organizzate durante l’epidemia.
Gli esperti di Blueprint hanno raggiunto un accordo sulla necessità di una rapida valutazione delle potenziali contromisure disponibili, dell’istituzione di una sorveglianza, di una diagnostica più complete e sulla opportunità di una accelerazione della ricerca e sviluppo nella sanità pubblica. Vengono sottolineate le evidenze:
- è necessario migliorare la diagnostica per molte malattie discusse, così come per altre capaci in potenza di causare un’emergenza sanitaria pubblica;
- i farmaci ed i vaccini esistenti necessitano di ulteriori miglioramenti, per molte delle malattie considerate, pur non incluse nell’elenco delle priorità;
- qualsiasi tipo di agente patogeno potrebbe essere “priorizzato” nell’ambito del Progetto, non solo i virus;
- la ricerca adeguata comprende quella di base ma anche studi epidemiologici, entomologici, multidisciplinari, per ulteriori chiarimenti delle vie di trasmissione, coinvolgendo le stesse scienze sociali;
- è necessario valutare l’efficacia delle contromisure sviluppate, dove possibile, per più malattie o per famiglie di agenti patogeni.
L’iniziativa ha considerato anche le problematiche ambientali, data la potenziale capacità di indurre emergenze sanitarie. L’impatto ambientale potrebbe Dover essere considerato parte integrante di future valutazioni. Non a caso l’importanza relativa di ciascuna malattia è stata riferita a popolazioni speciali, come rifugiati, sfollati e vittime di disastri.
Il valore di un approccio di One Health ha promoso anche un processo di prioritizzazione parallela, rivolto alla salute degli animali. Sostenere la ricerca e lo sviluppo per prevenire e controllare le malattie degli animali, riducendo al minimo i contagi e migliorando la sicurezza alimentare, è un nuovo target. È stata in questo modo rilevata la possibile utilità di vaccini animali, per prevenire le emergenze sanitarie “umane”.
La coalizione Blueprint, da queste “lezioni”, ha sviluppato un piano che fa leva sui successi ed affronta le lacune, in modo che il mondo possa essere preparato ad affrontare future emergenze globali. L’algoritmo inizia con l’elenco delle malattie prioritarie e per ogni malattia viene creata una tabella di marcia R&S, seguita da profili di prodotto target. Affrontare con sforzi coordinati la “resistenza antimicrobica”, attraverso specifiche iniziative internazionali, serve per esempio ad evitare che in futuro possa emergere un agente patogeno resistente e, finora, sconosciuto.
Viene così “presentato” un altro obiettivo prioritario: la malattia X, appunto.
BIBLIOWEB:
- OMS Blueprint http://www.who.int/blueprint/en/
- Briefing http://www.who.int/blueprint/about/blueprint-briefing.pdf?ua=1
- Plan of action http://www.who.int/blueprint/about/r_d_blueprint_plan_of_action.pdf?ua=1
- Brochure update 2017 http://www.who.int/blueprint/about/brochure-2017.pdf?ua=1
- R&D Blueprint Bimonthly Newsletter http://www.who.int/blueprint/about/newsletters/en/
- Zika con gli occhiali http://newmicro.altervista.org/?p=3116
- A proposito di vaccini: e l’Ebola? Zebov http://newmicro.altervista.org/?p=2416
- SARI Corona Bat Bug http://amicimedlab.altervista.org/?p=2849