Rivedere le proprie convinzioni è segno di intelligenza. Nelle organizzazioni presuppone il cambiamento di abitudini e procedure, l’adeguarsi più o meno rapidamente alle nuove situazioni, perché il mutamento è la caratteristica dell’evoluzione: nulla rimane eguale nello scorrere del tempo, anche per i virus e i batteri così come per i parassiti.
Le infestazioni protozoarie sono causa importante di morbidità anche nei paesi industrializzati: causano una porzione significativa delle gastroenteriti infettive e pare siano più comuni delle infezioni batteriche. La necessità di approfondire il tema, sottolinea che a tutt’oggi il quadro non è chiaramente definito: ad esempio i ruoli patogenetici di D. fragilis e di Blastocystis hominis rimangono tuttora controversi.
Anche per patogeni ben noti come Enterobius vermicularis, la più comune infestazione elmintica dell’Europa Occidentale e negli USA, il CDC americano stima un’incidenza del 11.4% nella popolazione generale. Il tasso di prevalenza è considerato particolarmente alto nella popolazione pediatrica: 50% in Inghilterra, 37% in Svezia, 29% in Danimarca. Ma sono “stime”.
Lo stesso possiamo dire per Strongyloides stercoralis: nel nord Italia si stima che la prevalenza dell’infestazione, nei pazienti con eosinofilia, sia del 8% negli italiani (nati prima del 1952) e del 17% negli immigrati; negli italiani con normale conta degli eosinofili la prevalenza è del 1%.
Entrando nello specifico: in che modo la diagnostica molecolare può cambiare il tradizionale approccio alla diagnosi dei parassiti intestinali, da parte del laboratorio?
Le risposte le possiamo trovare nella relazione del Dottor Nicola Menegotto, della unità operativa complessa di Microbiologia e Virologia dell’AUSSL 2 – Marca Trevigiana. La riportiamo nel flip book allegato, dopo averla apprezzata direttamente, durante il 6° Congresso Nazionale NewMicro di Bardolino, nel marzo u.s..
Le Diapositive della sua relazione ci accompagnano attraverso l’immunocromatografia dei Point of care tests, per arrivare alla biologia molecolare. Troviamo descritti i geni ribosomiali e quelli mitocondriali, come i diversi modi di diagnosticare i parassiti, siano essi microsporidi, strongyloides, o Entamoeba histolytica.
Le nuove metodiche di biologia molecolare stanno cambiando la strategia diagnostica classica delle parassitosi intestinali. Definire le interazioni tra test tradizionali, come l’esame microscopico, con le nuove tecniche di PCR nell’identificazione dei diversi parassiti, è un nuovo obiettivo per la parassitologia ed i suoi cultori.
Si prepara quindi un nuovo approccio, che ci aiuterà anche a definire le criticità della diagnostica molecolare. Di seguito, per una buona lettura, troverete pagine tra le più apprezzate dall’uditorio e da noi tutti!
BIBLIOWEB:
- Menegotto N. – Nuovo approccio molecolare alla Diagnostica Parassitologica – Atti del 6° congresso NewMicro “Cambiano gli scenari e i contesti: nuove sfide per il microbiologo clinico ” Bardolino 27-29 marzo 2019 (in FlipBook allegato)
- Parassitologia “magnetica” http://newmicro.altervista.org/?p=4621
- Superverme http://newmicro.altervista.org/?p=3457
- Eosinofili: ancora? http://newmicro.altervista.org/?p=4561
- Bimbi & Viaggi http://newmicro.altervista.org/?p=4418
- Ivermectina batte cinque (paesi) http://newmicro.altervista.org/?p=3811
- Ivermectin days http://newmicro.altervista.org/?p=3394
- Le Malattie Tropicali Dimenticate http://newmicro.altervista.org/?p=1977
- NTD sono ancora veramente tropicali? http://amicimedlab.altervista.org/?p=8056
Nuovo approccio molecolare alla Diagnostica Parassitologica – N. Menegotto – Atti del 6° congresso NewMicro “Cambiano gli scenari e i contesti: nuove sfide per il microbiologo clinico ” Bardolino 27-29 marzo 2019 (Ptx-FlipBook)