Ilsecolo scorso ha visto una rivoluzione legata all’utilizzo dell’energia elettrica che ha cambiato il modo di assistere i pazienti, rispetto alle cure tradizionali fino ad allora prestate: sono comparse attrezzature che hanno condizionato la cura, dall’elettrobisturi alle scialitiche, dai respiratori alla Tac, dall’ECG agli strumenti di laboratorio ed agli inevitabili computer. Tutti necessitano di corrente elettrica e oramai non possiamo più rinunciarvi.
Proprio legata alle attrezzature, sta nascendo la nuova Frontiera in Sanità: la gestione dei dati e delle tecnologie, in un termine omnicomprensivo: eHealth. E’ l’elemento fondamentale, il valore aggiunto, per vincere le grandi sfide che ci attendono nel futuro. L’innovazione tecnologica innesca un processo di cambiamento dei percorsi assistenziali, che produce benefici sanitari, economici e sociali.
L’eHealth rappresenta un pilastro fondamentale, in grado di contribuire alla produttività del sistema sanitario nell’erogazione dei servizi, producendo forti stimoli allo sviluppo economico ed imprenditoriale del Paese. Se ben utilizzata, riduce le disuguaglianze culturali e sociali e contribuisce a far rimanere attivi ed indipendenti, il più a lungo possibile, gli individui.
Attraverso l’eHealth c’è la possibilità di associare le informazioni, garantendo al contempo la trasparenza e la misurabilità delle azioni poste in essere. La legge europea sulla privacy (679/2016) è sicuramente su questo piano. Con tali presupposti, possiamo intravedere un nuovo scenario per la sanità “misurata”, presupposto essenziale per eliminare gli sprechi, allocare correttamente ed in modo razionale le risorse e vincere la sfida della sostenibilità del nostro Servizio Sanitario Nazionale, fornendo una chance per consentire di rimanere ancorato a quei principi di universalità, equità e solidarietà che lo hanno contraddistinto, sin dalla sua istituzione e che gli permettono, ancora oggi, di essere considerato tra i migliori al mondo.
Lo sforzo della governance del processo deve essere quello di eliminare gli ostacoli allo sviluppo di servizi digitali, alimentando la fiducia dei cittadini e la competenza degli operatori, nell’utilizzo delle nuove tecnologie. Promuovendole, possiamo indirizzare l’innovazione verso i bisogni espressi dalla popolazione, incrementando in modo esponenziale le possibilità di intervento, sotto l’aspetto sia dell’appropriatezza sia della tempestività, facilitando il confronto e la crescita professionale, legati allo scambio tra operatori e strutture.
Gli aspetti normativi sulla sensibilità dei dati, sono da tempo oggetto dell’attenzione del Garante della Privacy, come da tempo esperti e ricercatori lavorano nel campo dei Big Data e delle tecniche di Intelligenza Artificiale, come le strutture di sviluppo di buona parte dell’industria.
Le persone generano quotidianamente una grande quantità di informazioni, meglio note come Big Data che, opportunamente monitorati e registrati, possono essere utilizzati per studiare la salute degli individui. Mettendo in relazione questa enorme mole di dati eterogenei, strutturati e non strutturati, è possibile studiare i legami tra fenomeni diversi e prevedere l’accadimento di quelli futuri.
Grazie alle capacità computazionali ed a quelle fornite dall’informatica e dalle tecniche di apprendimento approfondito (Data Mining), siamo in grado di individuare le associazioni ‘nascoste’, tra dati e renderle visibili. E’ possibile identificare pattern o relazioni causali tra fenomeni in precedenza ignoti ed ottenere nuove conoscenze, in modo pressoché automatico. In Sanità gli impieghi di queste nuove tecnologie sono molteplici e spaziano negli ambiti più diversi.
L’inventiva e l’intuizione supportano la pratica medica nell’analisi delle differenti tipologie d’immagini del paziente (mammografiche, radiologiche, ecografiche, medico-nucleari, ottiche), così come nello studio dei dati provenienti dalle cartelle cliniche elettroniche, dai referti radiologici e patologici, dai risultati di laboratorio, dalle linee guida e dalle riviste di settore, fornendo risposte utili per elaborare diagnosi precise o terapie efficaci e personalizzate.
Il nuovo tesoro del paese sono proprio i dati: forniscono una nuova opportunità di sviluppo (e di competitività) grazie ad un utilizzo sistemico delle potenzialità digitali ed impongono di non considerare più tali tecnologie come soli beni strumentali, ma leve di innovazione e di politica economica.
Lo Stato considera oramai da tempo l’uso pervasivo delle tecnologie ICT, come fonte di occupazione e benessere sociale. In questa ottica poniamo la Digital Agenda for Europe e l’Agenda Digitale Italiana, come pure la nuova Privacy europea. Anche Assobiomedica, col suo centro studi, tratta con favore la soluzione Open Data in sanità.
BIBLIOWEB:
- Linee Guida Nazionali per la Valorizzazione del Patrimonio Informativo Pubblico (Anno 2014) – AgID (vedi PDF-FlipBook)
- Boninu M., Marenco V., Massaro F. (2016). Open data: uno strumento per mantenere la sanità in salute. Centro Studi Assobiomedica, Temi di discussione N.20, Marzo 2017 (PDF-FlipBook allegato)
- Big Data e Privacy – La nuova geografia dei poteri -Atti del Convegno 30 gennaio 2017
- http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/5912297
- Atti convegno http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/6494810
- E-Health Europa ed Italia http://amicimedlab.altervista.org/?p=5452
- C’è Siope http://newmicro.altervista.org/?p=3829
- Sanità Digitale: le credenziali SPID http://newmicro.altervista.org/?p=4206
- Diagnostica per immagini, consenso informato e dematerializzazione http://newmicro.altervista.org/?p=4293
- Privacy europea: GDPR, informativa e i nuovi diritti http://newmicro.altervista.org/?p=4122
Linee Guida Nazionali per la Valorizzazione del Patrimonio Informativo Pubblico – AgID, 2014 (PDF-FlipBook)
Open data: uno strumento per mantenere la sanità in salute – Assobiomedica, Marzo 2017 (PDF-FlipBook)